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Euro

4. Le regole di conversione e di arrotondamento


Con l'introduzione dell'euro si rende necessario effettuare una gran quantità di calcoli di conversione.
Si dovranno convertire lire in euro e viceversa ma anche marchi in franchi o dollari, seguendo le ormai ben note regole di arrotondamento e conversione predisposte dalla Commissione europea.

Nella maggior parte dei casi le operazioni di conversione verranno svolte dal software dell'azienda.
La conoscenza delle tecniche di conversione è tuttavia indispensabile qualora sia necessario:

- controllare il corretto funzionamento dei software implementati in azienda
- effettuare operazioni manualmente
- riconfigurare o creare applicazioni software autonome (un tipico esempio è rappresentato dai fogli elettronici, largamente impiegati in azienda).

Vediamo allora, caso per caso, quali sono le tecniche (1) da applicare.


I tassi di conversione

Dal 31 dicembre 1998 sono stati comunicati i tassi ufficiali di conversione che disciplinano il passaggio tra una valuta di un paese appartenente alla Unione Monetaria Europea e l'euro.

I tassi di conversioni sono:

- fissi e immodificabili nel tempo
- composti da sei cifre significative (quattro prima della virgola e due dopo nel caso della lira)
- esprimono il valore in unità monetaria nazionale di 1 euro
- non possono essere troncati o arrotondati
- non si possono utilizzare tassi inversi (che esprimano il valore in euro di una unità monetaria nazionale)


Alcuni esempi pratici

Il cambio Lira/Euro

Il tasso di conversione lira/euro è 1936,27.
Ciò significa che 1 euro vale 1936,27 lire.

Supponiamo di voler convertire la cifra di 1.250.000 lire in euro.
Sarà necessario dividere l'importo in lire per il tasso di conversione.
1.250.000 lire / 1936,27 = 645,5711238619 euro

Dovendo pagare o contabilizzare tale importo, sarà sufficiente, secondo il regolamento comunitario, arrotondare per eccesso o per difetto il risultato al centesimo di euro più vicino.

In particolare si dovrà porre attenzione al terzo decimale dell'importo in euro:
- se il terzo decimale è uguale o superiore a 5 si arrotonda al centesimo superiore (per eccesso)
- se il terzo decimale è inferiore a 5 si arrotonda al centesimo inferiore (per difetto)

Nel nostro caso otterremo: 645,57 euro (arrotondamento per difetto).


Il cambio Euro/Lira

Supponiamo ora di dover convertire un importo di 450,27 euro in lire.

In questo caso dovremo moltiplicare l'importo per il tasso di conversione:
450,27 euro x 1936,27 = 871844,2929 lire

L'arrotondamento (per eccesso o per difetto) dovrà avvenire all'unità più vicina, non esistendo, nel caso della lira, una suddivisione centesimale.

In particolare si dovrà porre attenzione al primo decimale dell'importo in lire:
- se il primo decimale è uguale o superiore a 5 si arrotonda alla lira superiore (per eccesso)
- se il primo decimale è inferiore a 5 si arrotonda alla lira inferiore (per difetto)

L'importo da pagare o contabilizzare sarà dunque di 871.844 lire (arrotondamento per difetto).


Il cambio tra monete nazionali UEM

E' importante sottolineare che, dal 1° gennaio 1999 le valute nazionali sono tutte sotto-unità della stessa moneta (l'euro). Di conseguenza, non esiste più un tasso ufficiale di cambio, ad esempio, lira-marco, ma si hanno disposizione solo i tassi di conversione fissi lira-euro e marco-euro.
Per effettuare un passaggio da una valuta nazionale ad un'altra il regolamento comunitario impone la regola di triangolazione.

Supponiamo di dover convertire un importo di 234,87 marchi in lire.

Si dovrà inizialmente convertire l'importo in euro.
Il tasso di conversione marco/euro di 1.95583 (si noti che il tasso ha ben 5 cifre dopo la virgola).
234,87 marchi / 1.95583 = 120,0871241366 euro

Ora, dovendo passare alle lire, la regola prevede di arrotondare l'importo in euro almeno alla terza cifra decimale.
Si utilizzerà quindi l'importo intermedio di 120,087 euro.

Effettuiamo ora la conversione euro/lira:
120,087 euro x 1936,27 = 232520,85549 lire

che registreremo come 232.521 lire (arr. per eccesso).

Si noti che, se avessimo utilizzato l'importo intermedio in euro con solo due decimali anziché tre, avremmo ottenuto un importo in lire di 232.507, con una perdita di precisione di ben 14 lire.

Se volessimo convertire un importo da lire ad euro, il procedimento sarà ovviamente contrario a quello appena descritto:
232.521 lire /1936,27 = 120,0870746332
120,087 euro x 1.95583 = 234,86975721 234,87 marchi.


Il cambio Lira/valute non UEM

Come già accennato, dal 1° gennaio 1999 la lira, assieme ad altre monete europee, non viene più quotata nei confronti delle monete extraeuropee. Non esiste più un cambio ufficiale lira/dollaro, ma solo euro/dollaro.
L'euro viene regolarmente quotato sui mercati valutari, ed il tasso di cambio euro/dollaro continua a variare nel tempo.

Come si fa a convertire una somma in dollari in una espressa in lire?

Si deve inizialmente convertire la somma in dollari in euro utilizzando il tasso di cambio euro/dollaro (variabile) ad una certa data e quindi utilizzare il tasso di conversione (fisso) lire/euro.

Supponiamo che il tasso di cambio, ad una certa data, tra euro e dollaro sia di 1 euro = 0.94630
dollari e che si voglia convertire la cifra di 126,54 dollari:
126,54 dollari / 0.94630 = 133,720807355 133,721 euro x 1936,27 = 258.919,96067 258.920 lire

In questo caso è da notare che le norme comunitarie si applicano solo alla conversione tra valute UEM ed euro; la metodologia e l'accuratezza del cambio euro/valute non UEM è basata su norme di diritto, accordi contrattuali, pratiche o consuetudini di mercato del tutto indipendenti dalle problematiche relative all'introduzione dell'euro.


Conversione di importi da Lira ad Euro nei calcoli intermedi

Se l'importo in lire da convertire in euro non deve essere direttamente pagato o contabilizzato (altrimenti si ricadrebbe nelle regole fissate dalla Commissione Europea e già descritte sopra) e deve essere trattato in calcoli successivi, è consigliabile (e in alcuni casi obbligatorio, vedi art.3 e 4 del dlgs.213 del 24/06/98) utilizzare per la conversione un numero minimo di decimali secondo la seguente tabella :

Importo originario
Esempio
Numero minimo di decimali nel risultato
Unità di lire
Lit. 7
5
Decine di lire
Lit. 60
4
Centinaia di lire
Lit.400
3
Migliaia di lire
Lit.2000
2 (centesimo di euro)


E' sempre possibile comunque utilizzare un numero di decimali superiore a quello minimo indicato nella tabella.
L'obbligo di utilizzare la regola dei calcoli intermedi è previsto quando gli importi in lire sono contenuti in strumenti giuridici, quali ad esempio contratti tra privati (salvo diverso accordo) o tariffe imposte dallo Stato.

Questa regola di conversione risulta in effetti necessaria nei casi in cui ci si trovi di fronte a monete nazionali la cui unità divisionale minima (es. 1 Lira) aumenti in misura significativa con l’introduzione dell’Euro (un centesimo di Euro corrisponde a 19 lire).
In considerazione della possibilità concreta di convertire in Euro importi in lire di ammontare modesto (inferiori alle decine di migliaia) e non destinati a rappresentare pagamenti o a essere autonomamente contabilizzati, la norma ha pertanto autorizzato l’uso di un numero di decimali di Euro decrescente al crescere dell’importo in lire originario, lasciando comunque libero il destinatario delle disposizioni di utilizzare un numero di decimali a piacere per gli importi pari o superiori alle migliaia di lire.
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(1) Le tecniche illustrate fanno riferimento ai seguenti testi legislativi:
- Regolamento CE n. 1103/97 (Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del 19/06/97)
- Regolamento CE n. 974/98 (Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del 11/05/98)
- Decreto legislativo n° 213 (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 24/06/98)